... da Italiano all'estero, vedere le foto di quanto accaduto domenica trasmesse dai telegiornali inglesi, ascoltare i commenti alla radio mentre guido ( e per fortuna non capisco quasi niente), parlare con i miei studenti inglesi, che continuamente mi chiedono cosa sia successo e per quale ragione.... "everybody loves Italy, you know..."
che tristezza, da Italiano all'estero, vedere come non ci sia nulla di sbagliato nella scelta presa, sentire che il tuo Paese è allo sbando più totale, che il gesto di un folle viene strumentalizzato fino alle estreme conseguenze, che niente migliora ma tutto rotola, e rotola, e rotola...
Vedere incubi trasformarsi in realtà. Incontrare l'ignoranza e doverle stringere la mano.
Difficile spiegare, se prima non si capisce. Difficile capire, se prima non si riflette.
Mi sento figlio di un Paese glorioso, magnifico e bellissimo, abitato da grandi persone, ricco di Storia e di Cultura, invidiato da tutto il mondo... mi sento figlio degli Etruschi, dell'Antica Roma, della grande Firenze medicea, di Dante e Leonardo, di Manzoni, Pirandello e Pasolini.
Da quando vivo qui, ogni giorno di più, sento un attaccamento all'Italia che mai avevo sospettato di possedere. La lontananza, si sa, è una strada che porta alla presa di coscienza.
Mi sento figlio di un grande Paese che non mi ama. E che non mi vuole.
Qualcuno ogni tanto mi dice "ci vuole coraggio per andarsene dal proprio Paese"; è il momento della vergogna, per me. E mentre cerco ogni volta una boa che mi possa salvare, ricaccio negli abissi del pensiero le parole che più mi feriscono: "Ce ne vuole molto di più per restare".
E' dura ammettere a se stessi che si è solo in fuga; che si è rinunciato a combattere, che si è scelta la strada più facile. Vigliacco. Non sarà certo grazie a te se le cose miglioreranno. Non sarà grazie al tuo contributo che forse un giorno tutto questo sarà solo un brutto ricordo, trasformato soltanto in un'altra pagina di libro di storia.
Fratelli d'Italia, l'Italia s'è persa... ed io con Lei.