ERRORI ED ORRORI DI VITA QUOTIDIANA
Si avvicinano gli scrutini. Il 5 febbraio è la data fissata. Tempo di interrogazioni, verifiche, pagelle.
Se c'è una cosa che ho imparato in questa mia breve vita da insegnante è che gli incubi che hai da studente rimangono incubi sempre e comunque, anche quando passi "dall'altra parte". E' scioccante ma è così.
Chi di noi non ha mai pensato, mentre frequentava i tenebri loculi scolastici, cose del genere: "Ah, chissà come si diverte il prof. a fare le verifiche!" oppure "da grande faccio il prof. così metto insufficiente a tutti!"... "E posso dare anche le note!"
Si avvicinano gli scrutini. Il 5 febbraio è la data fissata. Tempo di interrogazioni, verifiche, pagelle.
Se c'è una cosa che ho imparato in questa mia breve vita da insegnante è che gli incubi che hai da studente rimangono incubi sempre e comunque, anche quando passi "dall'altra parte". E' scioccante ma è così.
Chi di noi non ha mai pensato, mentre frequentava i tenebri loculi scolastici, cose del genere: "Ah, chissà come si diverte il prof. a fare le verifiche!" oppure "da grande faccio il prof. così metto insufficiente a tutti!"... "E posso dare anche le note!"
Cose così insomma, passate per la testa di tutti gli studenti del mondo.
Ecco. Poi però succede che un giorno ti svegli e scopri che il tempo è passato, i bambini sono cresciuti e quei pensieri non sono sono più pensieri ma la più attuale delle realtà.
E, come sempre, le cose viste "da grandi" perdono quasi tutto il loro fascino, quell'aura magica che le avvolgeva mentre le sognavi da bambino.
E scopri anche che il momento delle verifiche è rimasto quel momento brutto che ti faceva rabbrividire quando eri piccolo, e, ora che sei grande, nella migliore delle ipotesi ti fa solo inorridire.
C'è qualcosa che, necessariamente, nella visione ultraegocentrica di un bambino, sfugge quando si è messi sotto verifica: le verifiche non servono solo per scoprire se tu, studente, bambino, ragazzo, adolescente hai studiato. Ma servono anche a verificare il lavoro del professore. Un buon lavoro dovrebbe dare un buon risultato. Una buona spiegazione una buona comprensione. Una buona comprensione una buona verifica.
Insomma, l'ho già detto in un altro post. A me, come penso ad ogni professore, non piace dare insufficienze, primo perchè non mi chiamo Masoch, e soprattutto perchè è un po' come ammettere di aver fallito come insegnante con quello studente. (E qui torniamo all'egocentrismo di fanciullesca memoria...)
Ma tralasciando queste riflessioni meta-filosofiche, esiste comunque un risvolto meramente pratico e organizzativo per il quale le verifiche fanno schifo anche se non sei tu ad essere messo sotto esame.
Da insegnante, le devi preparare, farle fare agli studenti chiarendo ogni dubbio, correggerle, registrarne i voti (operazione che mai pensavo potesse essere così lunga), consegnarle e farne la correzione in aula. Un lavoro lunghissimo e che porta via molto, moltissimo tempo davvero. Un vero e proprio incubo. Il tutto per un voto che nella maggior parte dei casi non è altro che la conferma di quello che hai già visto in classe facendo lezione.
Meno male che ci sono anche delle cose positive.
Tolto il fatto del dispiacere che ti crea vedere i tuoi alunni sbagliare delle risposte, ci sono veramente dei risvolti comici non indifferenti. Ogni tanto mi si sente ridere da molto, molto lontano, per le, scusate il termine scurrile, enormi CAZZATE che scrivono gli studenti....
Ne volete un assaggio?
Sì?
Ecco qua:
"Guerra civile SI IGNIFICA guerra tra cittadini dello stesso Stato"
Si ignifica???!! E' probabilmente un significato a prova di fuoco.... credo.
"Durante il ciclo dell'acqua, TUTTA L'ACQUA PRESENTE SULLA TERRA evapora riscaldata dal Sole".
Azz.... spero piova presto che devo fare la doccia. Azzo 'sto Sole però, non lo facevo così potente.
"Il Sole fa AVAPORARE l'acqua".
Mmm.... non credo di aver spiegato mai l'alfa privativa.
Ed in ultimo (oh, è inutile, se non le vedi non ci credi...)
Domanda della verifica di storia:
-Chi è Pirro?
Osservazione dello studente durante la verifica:
-Prof, c'è un errore. Si chiama Pirlo, non Pirro.
... sì, caro, e tu sei sua moglie......
Baciuz
Kle
3 commenti:
ma chi la vuoi dare a bere? dare insuff. a dei ragazzini pettinati da deficenti è per te un divertimento infinito.... lasciati tentare dal lato oscuro della forza!!!!!
A te non do a bere nulla che bevi già abbastanza di tuo...
vero!
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