lunedì 26 settembre 2011

Che non mi piacciono i buoni, ma i generosi

Non mi piace la gente che vede sempre le cose in modo positivo. Non mi piacciono quelli che ti dicono "ma sì, sorridi alla vita, vedrai che ti sorriderà" o cose così. Palle. Vengono lì, con il loro musino tutto dolce, una bella mezzaluna all'insù stampata in faccia e t'insegnano a vivere.

Ma vaffanculo. Ma col cuore, eh? Tanto tu ci sorridi sopra.


Non è vero, non è così che va. La vita ti sorride quando vuole lei, se decide di farlo. Che tu puoi essere anche l'essere più triste, incazzato e stanco del mondo che lei fa quel che vuole. Se vuole, d'improvviso ti innalza fino al nirvana del perfetto culo. E se invece di fartela andare bene ha voglia di metterti lì un bello stronzo sotto la scarpa, che non si stacca neanche con l'acido, lo fa anche se stai camminando con una paresi di felicità sul volto. Chi ti racconta che il mondo è un bel posto, è perché non ha mai vissuto. Il mondo non è un bel posto per niente. Ce lo facciamo andar bene, finchè ce la si fa. Accadono delle cose belle, certo, questo sì. Se c'hai culo, magari anche a te. Ma come diceva il saggio, anche un orologio rotto segna l'ora esatta due volte al giorno. Non per questo funziona. Quindi, per favore, cari piacioni del mondo, innamorati della vita e salcazzo, sparite dalla mia vista. Andate a farvi un giro dove la gente ancora muore di fame e sete nel ventunesimo secolo, per esempio, oppure andate ad Arcore, va bene lo stesso, e perdonatemi la retorica. L'importante è che portiate il vostro verbo da un'altra parte, che qui non attacca.

Qui, al limite, s'attacca lo stronzo.