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sabato 20 novembre 2010

In questo momento sto pensando

Che non sarebbe male
prendermi la testa con una mano,
incominciare a giocare,
con l'altra un coltello al collo portare.

Pazientemente tagliare tutt'intorno,
fino a poterla staccare, e guardare con gli occhi dell'anima;
osservare il sangue
gocciolare
e ancor di più,
per una volta,
veder l'effetto che fa.

E poi infilarla su di un palo rovente,
ed infine darle fuoco, dolcemente,
s'intende.
Tutta quella massa fondersi, gocciolare...
e smettere, finalmente,
di pensare.

venerdì 19 novembre 2010

Lettera ai bambini

È difficile fare
le cose difficili:
parlare al sordo,
mostrare la rosa al cieco.
Bambini, imparate
a fare le cose difficili:
a dare la mano al cieco,
cantare per il sordo,
liberare gli schiavi
che si credono liberi.

Gianni Rodari


Non c'è molto da aggiungere, vero?

giovedì 31 luglio 2008

Il piacere di fare la spesa


Posso cercare parole. Posso scriverle su un foglio e poi guardare l'effetto che fa. Posso inventare oppure copiare, posso ridere senza scherzare, posso raccogliere quello che è caduto oppure guardarlo sparire.

Posso cercare una rima e accorgermi che non la voglio trovare.
Non la voglio trovare.
Non la voglio trovare.

Posso cercare parole. Posso scriverle su un foglio e poi cancellare. Oppure posso aspettare. Aspettare il vento, l'odore, il ritorno. Aspettare il momento, l'ombra, il ritmo, il tempo, l'occasione che fa l'uomo e anche il ladro. Aspettare il giro buono e la tua distrazione.

Posso cercare ma lo devo volere.
E poi per trovare?
E poi per trovare?

Perchè posso cercare ma solo parole non bastano a spiegare. Perchè questi sassi, questi fiori, queste lance, questi cuori, questi mondi che si aprono non hanno il colore dei tuoi mille segreti, la dolcezza dei tuoi imbarazzi, la magia dei tuoi silenzi.

E come fare a spiegare gli occhi bassi e l'illusione di una canzone?

Posso aspettare. Aspettare una luce, un segnale, un faro nella notte. Aspettare che sorga il sole o che cali la luna. Aspettare che venga la fortuna. Aspettare l'errore perchè c'è un miracolo nel chiedere scusa. Aspettare perchè in fondo è come sognare.

Perchè posso cercare ma solo parole non bastano a spiegare. Perchè questi sassi, questi fiori, queste lance, questi cuori, questi mondi che si aprono non hanno il colore dei tuoi mille segreti, la dolcezza dei tuoi imbarazzi, la magia dei tuoi silenzi.

Kle

venerdì 30 maggio 2008

Spolverata


Ogni tanto capita.

Si va a cercare qualcosa che avevamo riposto in qualche luogo sperduto: un vecchio quaderno, un libro o un disco impolverato, un vecchio gioco in scatola...

Abbiamo bisogno di qualcosa che ricordavamo aver ritirato lì, in soffitta, oppure in cantina, o in un vecchio scatolone sopra l'armadio, o sotto il letto...

Ed inevitabilmente si finisce col perdersi in quella marea di ricordi che vogliono uscire dalla scatola, respirare aria fresca, sentirsi, ancora una volta, anche per pochi secondi, ancora vivi...


Mi serviva un libro ieri. Per una lezione, che avrei dovuto fare in giornata. Un libro delle superiori: un tempo che anche per me incomincia ad essere lontano. Un tempo in cui avevo ancora tutti i capelli, gli orecchini all'orecchio sinistro, e, un po' come tutti a quell'età, stringevo il mondo in un pugno.

Così mi sono messo alla ricerca nello zibaldone di testi che tengo sparsi per casa e sfogliando sfogliando, ho trovato finalmente il libro. "Storia della letteratura italiana dell'Ottocento"... lo apro per cercare il mio buon vecchio Manzoni e... salta fuori un foglietto...

Mi aspettavo che so, qualche appunto, una fotocopia, al limite un bigliettino scambiato con qualche compagno o compagna (ai tempi ero fidanzatissimo con una compagna di classe, uno di quegli amori con la scadenza... giugno in questi casi).

Beh fatto sta che apro e salta fuori una poesia, una delle prime ma neanche delle primissime, vista la data. Avevo 17 anni, quindi, avevo più o meno iniziato da un annetto a buttar giù qualche riga.

E' incredibile l'effetto che mi ha fatto rileggerla... mamma mia... brrr...

A parte che risentivo dell'influenza delle cose che stavo studiando in modo quasi imbarazzante...
è quasi ridicolo il modo in cui provavo ad imitare lo stile di quelli bravi! E quanto pessimismo...

Comunque, non rinnego certo quello che ho scritto... e tutto sommato, rileggendola più e più volte...non è neache poi così male! ;-D


5/6/96

Son dotato di nessuna dote
e viaggio con questo parco dono del Signore.

Ognun di noi ha in sè pregio nascosto
sì ben che luce non serva scoprirlo;
non concesso ci fu il saper ciò che siamo
ma viviam coll'illusione di conoscer che sian doti altrui.

Vive in me mistero perenne;
non mi è fatta possibilità svelarlo,
è il conviverci che mi tocca.



Ai posteri l'ardua sentenza, aggiungerei...


Baciuz

Kle

venerdì 30 novembre 2007

a te che non sei più mia

E' tutto pronto, da portar lontano;

soffierà il vento, veloce e sicuro
tra le pieghe dei miei pensieri,
in cio che è rimasto delle mie convinzioni;

soffierà il vento, crudele e sincero
entrerà da ogni dove
prima piano e leggero e poi

crescendo, moltiplicandosi, nutrendosi
di ciò che ero...

vorticosamente prendendo ciò che è crollato
freddo e violento diventerà;

sarà come quel vento
che alza le foglie al cielo,
che muove le onde fino all'orizzonte
raccoglierà il male che mi hai lasciato
e se ne andrà.

E' tutto pronto, da portare via:

vento, ti prego, lasciami soltanto
il bene che mi ha voluto
il calore del suo corpo
il suo volermi viziare e coccolare,

a suo modo, il volermi avere;

peso e misura
tra ciò che ho dato e ciò che ho ricevuto
tra bene e male tu sceglierai

poi, vento, ti placherai.