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mercoledì 5 novembre 2008

Un po' prof, un po' papà..

Stamattina ho accompagnato i miei terzini alla Borsa dell'Orientamento, a Novara. Luogo di perdizione e confusionismo, nella sala regna il più becero e vergognoso "tanto al chilo": più che cercare di spiegare ai ragazzi cosa si troveranno ad affrontare una volta entrati in un liceo classico piuttosto che in un Itis, nel famigerato salone di consiglio si cerca di attirare nella rete quanti più pesci possibili.

Con frasi tipo: "Iscriviti all'alberghiero che non si studia", "Vieni al classico che si fan le gite ad Amsterdam", "Allo psico-pedagogico ci sono le tipe fighe", "L'Enaip è Amsterdam.." si dà il via all'acquisto di quanti più chilogrammi di studenti si possa.

Ricordo che quando, al termine della terza media, scelsi la scuola superiore, la mia scelta fu ponderata e sensata. Optai per le magistrali. Perchè? Per i più alti e nobili motivi, chiaro. Duravano solo quattro anni.
Ai tempi volevo fare il poliziotto, figurarsi. Quattro anni per un diploma che mi permettesse di fare il corso per sottufficiali era il meglio al quale potessi ambire.
Poi nel tempo gli anni sono diventati cinque comunque, le idee sono cambiate, mi è toccato fare l'anno integrativo ( e siamo a 6..), ma ho comunque sempre detto che mai avrei potuto scegliere scuola migliore. Mi è andata bene.
Ma non è che a tutti possa andare di culo come a me.

Così provo a consigliare questi poveri tapini per i quali talvolta provo una tenerezza infinita, un sentimento quasi paterno, ben consapevole che un consiglio giusto non c'è. Sceglieranno in base alle scelte dei genitori, degli amici, dei fratelli... forse anche ascoltando la parola del professore di turno, ma mai sceglieranno autonomamente. E come potrebbe essere altrimenti? Non ne hanno le capacità. Non sono ancora pronti. Sono semplicemente troppo "piccoli" per una scelta del genere. E non sarà quindi colpa loro se perderanno anni, cambieranno scuole, le odieranno perfino, prima di trovare la loro strada. E' logica conseguenza di un sistema che non funziona.

E allora, cara mia cazzo di Maria Star (te come chi ti ha preceduto e pure chi verrà dopo, totalmente bipartisan) invece di pensare alla scuola solo come cassa per pagare il tricologo del tuo capo, perchè non intervieni in modo STRUTTURALE, perchè non fai una cazzo di riforma sensata (ma basterebbe pensata) una volta, e dimostri a tutti che si sbagliano su di te?
Perchè, per esempio, visto che tanto a scuola questi ragazzi ci devono andare perchè obbligati, non allunghi il periodo delle scuole medie fino ai sedici anni, in modo che poi possano scegliere con più autonomia che scuole frequentare? Un bel percorso comune fino ai sedici, ed un bel triennio, per chi vuole, di specializzazione. Voilà. Un esempio neanche tanto stupido. Tanto che l'eventuale triennio sarebbe un sacco propedeutico all'università. Prima idea che mi è venuta in mente. Tempo di gestazione, 30 secondi.
E poi, una volta cambiata la scuola, ti fai i tuoi cazzo di conti, vedi quanto personale serve, quanti ne puoi lasciare in mezzo ad una strada senza rimorsi nè perchè, ti dedichi con tutta te stessa alla tua passione: la sartoria. Tagli e cuci quello che vuoi. Almeno avrai dato un senso. Un motivo.
E avrai qualcosa finalmente per essere ricordata di diverso che l'aver fatto tornare di moda il '68.


lunedì 3 novembre 2008

Il mio paradiso e le mie vergini.

Voglio un'assicurazione.

Io lo so che voi sfiduciati dell'-nell'- e dall'amministrazione pubblica pensate che gli insegnanti siano i più tremendi fancazzisti in circolazione (dopo Shulz chiaramente) ma anche se di fatto questo può essere spesso vero, è altrettanto vero il fatto che coloro i quali vogliano fare il loro lavoro al meglio si sbattono troppo per ottenere veramente nulla.

E' passato ormai quasi un anno solare dal mio debutto nella scuola e se prima andavo ad intuito ora l'esperienza è dalla mia: sono socialmente importante come un ghiacciolo al polo.

Dopo che la Maria Star, il genio dell'istruzione, perchè definirla ministro è davvero troppo poco, è riuscita a metterci anche il bel palo nel culo della sua riforma abbiamo toccato finalmente il cielo con un dito (ci serviva la spinta). All'urlo di "abbandonate la nave" tonnellate di precari si stanno gettando a corpo morto in altre professioni meglio retribuite e più politicamente protette come il raccoglibriciole di caucciù e il ricercatore di melanzane. Personalmente, pensavo di riciclarmi come sottobicchiere, che le gocce sono gratis, ma a quanto pare è un settore abbastanza inflazionato dopo i recenti crolli finanziari.

Quindi, in attesa che si liberi un posto, ho deciso di chiedere alla Maria Star di stipularmi un'assicurazione: nel caso in cui dovessi perire nell'esemplare esercizio delle mie funzioni, che so, di stenti e pregiudizi, oppure colpito da una raffica di pugni calibro 9, o ancora martirizzato a colpi di imperfetto in luogo del congiuntivo, voglio che la pubblica amministrazione mi garantisca un futuro roseo almeno nell'aldilà: non pretendo 72 vergini tutte per me (che poi sarebbe meglio averle esperte 'ste donne, questi Kamikaze non sono mica tanto svegli..) ma quantomeno qualcosa che possa valere lo sforzo invano richiestomi in vita. Che so io, la butto lì... nell'aldilà potrebbero far diventare realtà i miei desideri più irrealizzabili: l'Inter in serie B, una donna che non abbia perennemente mal di testa, il Ciobar che non ti brucia la lingua e la figurina di Dirceu nell'Avellino 86/87.

La superministra ha accettato le mie richieste.
Mi ha fatto firmare un atto notarile nel quale, in cambio di tutto ciò, oltre a dover indossare vita natural durante una maglietta con scritto: "Emilio Fede è un giornalista serio ed io lo stimo", rinunciavo definitivamente all'agognato contratto a tempo indeterminato in qualsiasi tipo di lavoro, statale e non, e a qualsiasi tipo di dignità sociale.

Sciocca. Pensava di farmela ma io l'ho fregata. A me basta l'Inter in serie B.

martedì 9 settembre 2008

New Year


E' arrivata la conferma stamattina.

Per il prossimo anno scolastico sarò a Romagnano ad insegnare.
Niente più Ghemme, con mio rammarico (insegnare per insegnare, tanto valeva dare continuità al lavoro dell'anno scorso) ma una scuola più grande e, così pare, un po' più "difficile".

E' la mia vecchia scuola media, e certo fa impressione ritrovarsi ad insegnare nella stessa scuola dove si è stati alunni, e ancor più effetto fa ritrovarsi come colleghi miei ex-professori. Fa impressione a me, in questo caso, ma credo ancor di più a loro...

Avrò una terza (azz!) e una seconda. Nella prima, da portare coscientemente all'esame, sarò il "prof" di Italiano e, cosa da non sottovalutare, il coordinatore; nella seconda quello di Storia e Geografia. Speriamo in bene.

Ammetto una certa riluttanza a prendere coscienza di questo nuovo impegno imminente. Complice un estate tutta lavoro, sento effettivamente di avere le batterie un po' scariche. Vacciago è il posto più bello del mondo, ok, ma è anche una vera e propria sanguisuga in fatto di energia e ne sono uscito letteralmente prosciugato. Avrei dovuto concedermi la possibilità di "staccare" per qualche giorno, invece ho voluto esagerare... Mah, tant'è... ormai è andata e quantomeno mi son divertito. La verità poi è che non pensavo di cominciare l'anno scolastico fin dal primo giorno utile: contavo sull'inefficienza della macchina statale e sul destino ballerino che governa la vita del precario! Cacchio, il risultato è stato un contratto fino al 31 agosto 2009!!

Si..si.. non mi lamento, lo so. C'è gente che farebbe follie per essere al mio posto... Per AVERE il mio posto, per la precisione. Ne sono ben cosciente. E non dico di non essere contento di avere lo stipendio pieno garantito per tutto l'anno, assolutamente!

Però un pochito de vacanza.... quanto mi avrebbe fatto bene...

Vabbè, chettelodicoaffa... sarà per la prossima. Che a questo punto spero fortemente sia dicembre-gennaio. Se riuscissi ad andare via in quei giorni non sarebbe malaccio!

Per ora invece mi toccano le mille riunioni di Aria Fritta che come al solito fanno parte integrante della vita del prof... Ore e ore buttate letteralmente alle ortiche.
Pensare che potevo essere al mare.

Bye

Kle


giovedì 4 settembre 2008

When September Begins...


E' ufficialmente finita!

L'estate vacciaghese si conclude per me oggi, con un giorno di anticipo sul calendario previsto concessomi per manifesto crollo fisico.

Dopo infinite risate, mille scherzi, momenti di pura follia nonostante l'enorme stanchezza, anche quest'anno la colonia giunge, non senza rimpianti, al suo capolinea.

E' stato bello. Ancora una volta.
E' stato bello tornare dopo un anno di scuola. E' stato bello riabbracciare vecchi compagni e conoscerne nuovi. E' stato bello scherzare, ridere ed arrabbiarsi con centinaia di ragazzi, ognuno con una storia da raccontare, con un'avventura da condividere, con la propria vita insomma, nella quale l'educatore s'insinua per pochi giorni credendo, sperando, illudendosi forse di lasciare un segno, magari piccolo, forse non eterno, certamente importante.

E quindi il ringraziamento per tutto ciò va a Fabione in primis, che ancora una volta mi ha dato la possibilità di esserci; e poi a tutti coloro che nel corso di quest'estate hanno reso le mie giornate più allegre, divertenti, indimenticabili. In ordine sparso: Giorgione, Manuela, Alex, Benedetta, Eugenio, Darione, Silvia, Silvia2 Sara, Beppe, Fabrizia, Chiara, Annabelle, Lorenzo, Valeria, Valeria2, Giorgino, MarcoPolo & Mommy, Igor, Raffaella, Patrizia, Luca e se ho dimenticato qualcuno perdonatemi, lo aggiungerò in itinere!!




Che altro?

Niente... ora si torna a scuola (beh, in realtà ci sono già tornato da quattro giorni, per questo il crollo fisico di cui sopra!!) e anche qui l'ennesima nuova avventura. Quest'anno, a meno di clamorosi sviluppi, sarò a Romagnano, a guidare una terza verso l'esame... Yuppi!! O come direbbe un personaggio di grande spessore: "Wuawuawiwuowa!!"

Che Iddio ce li mandi buoni...

Kle

mercoledì 13 agosto 2008

Croazia? Maybe tomorrow...

A questo punto è ufficiale: niente Croazia a fine mese, come preventivato, ma ancora un turno (5 su 6 non è male) a Vacciago.

Ora: non è che mi dispiaccia fare un altro turno di colonia, anzi. Certo però un po' di dispiacere per non provare questa esperienza con il volontariato c'è.

D'altro canto, questo sesto turno a Vacciago mi vedrà protagonista nell'inedito ruolo di "animatore", quindi qualcosa di completamente nuovo per me, che dovrò gestire le allegre serate dei simpatici giovanotti del 6° reggimento... Sono curioso di cimentarmi in questo nuovo ruolo, anche se so già in partenza che non sarà facile e forse nemmeno sempre divertente, visto che a)è l'ultimo turno dell'estate; b)gli educatori sui gruppi quindi sono stanchi; c)i ragazzi (visto che alcuni sono già ben conosciuti per essere dei virtuosi del"repetita iuvant") non sono tutti dei più semplici; d) non potrò contare sul gruppo storico edukators perchè sono tutti in ferie; e)direi che mi posso fermare anche qui.

Comunque non mi fascio la testa prima di essermela ben bene fracassata e quindi affronto la nuova esperienza con il migliore dell'entusiamo possibile... e che Iddio ce la mandi buona. E disponibile.

Se poi vuole anche mandarmi in Croazia prima o poi...

Baciuz

Kle

lunedì 26 maggio 2008

Ab uno disce omnis...


Scusate, ma questo lo devo proprio postare... almeno rido di una cosa che dovrebbe farmi piangere... buuuuuuuuuuuuuu......

Ecco come uno studente mi ha compilato l'ultimo test di geografia, quello determinante per la media e quindi il voto in pagella:

Completa il testo (tra parentesi le risposte giuste):

I paesi europei hanno cercato di risolvere il problema del RESTAURO (Degrado) del centro storico, presente nelle città di origine antica, in modo diverso: alcuni, come la Francia, attuano lo SPOSTAMENTO (!!!) (Sventramento) dei quartieri degradati. Anche le opere d'arte devono essere PAGATE (Restaurate) e protette dai COMUNI (Ladri) e dai VIGILI (Vandali).
Oggi nei centri storici vi è una tendenza alla DEMOLIZIONE (Terziarizzazione): spesso negozi e uffici sostituiscono le abitazioni.

...

God save the Prof!

sabato 24 maggio 2008

Mado'... che fatica!

Anche se non si direbbe (dal meteo) giugno si avvicina e con esso si avvicina la fine della scuola e quindi anche la data del mio licenziamento...

Le prime parole da quasi ex-prof sono state proprio... "mado', che fatica!"

Oh, mai avrei pensao che fosse così faticoso questo lavoro!
Non per quello che richiede in sè, come presenza in aula o ore di lezione, ma per tutto il resto!

Un paio di giorni fa mi hanno comunicato quelli che vengono definiti gli "adempimenti di fine anno"... facevano prima a chiamarli con il loro nome "rompimenti di fine anno"...

e così ho scoperto che dovrò fare una serie incredibile di relazioni finale, di indeterminate pagine ma comunque non poche, del tipo "relazione finale sulla classe", "relazione finale di Italiano", "relazione finale di Storia", "realzione finale di Geografia".... in poche parole per ogni passo mosso in quell'aula e fuori di essa dovrò relazionare e certificare: il dubbio sorge spontaneo: nell'"altra Italia", come fanno??

Mah... fatto sta che questi ultimi giorno saranno veramente un inferno... oddio, non morirò certo come non è mai morto nessuno, però almeno un po' di sbuffo vario concedetemelo!

Meno male che poi arriverà l'estate, le vacanze (sembra deciso per Londra), Vacciago, Croazia... speriamo tutto vada per il meglio...

Baciuz

Ps: giusto una perla: Gerundio Passato di Cucire: Essere Cucendo...

giovedì 20 marzo 2008

Se sei gitante... gioca il 5 o il fante...

C'è sempre una prima volta.

E martedì è stata la mia prima volta in gita. Dall'altra parte della barricata, s'intende.

Vi ricordate quando da ragazzini chiedevate ai prof. che vi stavano più simpatici di accompagnarvi in gita? E loro con enorme nonchalance respingevano il vostro invito? Che delusione, vero? Non riuscivate a capire come mai non volessero venire in gita con voi... in fondo era un modo per divertirsi...

Col cazzo! (scusate l'espressione volgare... "col") E' un occasione per divertirsi sì, ma solo se si è giovani, stupidi e pieni di foruncoli... (ed io, purtroppo, possiedo solo due di queste caratteristiche); in poche parole, il prof. in gita è probabilmente l'essere più infelice che si sia visto sulla terra dopo Remì.

Immaginatevi la scena: poveri (in tutti i sensi) professori (a sensi alterni) che rischiano la vita ogni momento dovendo governare una masnada di piccoli guerrieri della strada ed impedirgli di finire: sotto una macchina, sotto un treno, sopra un treno (se è quello sbagliato), sotto la metro, in mezzo alla città (soprattutto se NON è quella dove dovrebbero essere), di fianco a un borseggiatore, di traverso sulla piazza. Controllando che: non si perdano, non si trovino (con altri gruppi: in quel caso diventate automaticamente il prof. di tutti), non litighino ma non siano nemmeno troppo "affettuosi", non rubino, non comprino (cose sbagliate al momento sbagliato, o anche cose giuste ma sempre al momento sbagliato), non vendano(...)

Insomma un compito gramo.

Sia chiaro, sono abituato a portare in giro ragazzini, ma con la scuola è diverso... in colonia almeno potevo fare l'asino anch'io... eh eh!

Ora invece mi sento un po' come Dolores Ibarruri... no pasaràn!

Comunque un po' mi sono divertito anch'io, mica è andato tutto male. In fondo questi piccoli mostriciattoli sanno anche farti ridere e sorridere, e oramai mi sono affezionato... Poi hanno un professore che... l'ho detto, è per 2/3 ancora uno di loro... e quindi... visto che mentre aspettavano di entrare al museo i poveri pargoli si annoiavano, questo prof. ha consigliato loro come passare il tempo...



Baciuz...

Kle



sabato 2 febbraio 2008

Home Sweet Home


A volte ritornano.

A volte ritorno.

Ieri gradita (ri) comparsa di Catone in quel di Vacciago. Gradita almeno a Catone, che, per una volta, smessi i panni del profesùr, è tornato a fare quello che sa fare meglio: il CAZZONE.

Eh so' soddisfazioni!!!

E' stato un piacere veramente, a parte tutto. Un po' come tornare a casa dopo un (lungo?) viaggio. E quando torni a casa di cosa hai voglia? di un saluto affettuoso, di sederti sulla tua sedia preferita, di trovare le cose così come le hai lasciate, di certezze insomma. Scoprire che tutto è cambiato perchè nulla è cambiato.

Ritornare e Ritrovare.

E così è stato per me. Tornare e scoprire di non essere mai andato via. Rivedere in un colpo solo Fabio, Manu, Giorgio, Silvia, Dona e anche Marta, Marzia, Loredana... ma non solo rivederli, ma rivederli al lavoro... trovare le stesse abitudini, le stesse battute, gli stessi problemi. Quando la consuetudine è un bene. Ed in questo revival cosa da non sottovalutare... ho ritrovato i ragazzi. Non più all'interno di un aula, guardandoli dalla sempre troppo distante cattedra, "costretti" ad ascoltarti o almeno a fingere di farlo. No, ritorno a casa è significato ritorno a combattere in prima linea, conquistare il ragazzo con una battuta, con uno scherzo, mettersi in gioco come sempre. Certo, non che si possa fare miracoli in poche ore con qualcuno che ti vede per la prima volta sapendo che sarà anche l'ultima, ma ottenere anche solo una frase come questa: "Anche se sei stato qui solo poche ore ci stai simpatico, se torniamo quest'estate ci sei?" vi assicuro che è un grande successo, del quale si può essere orgogliosi.

Quindi grazie a Fabio, che me ne ha dato l'occasione, grazie a Manu e Silvia, che si sono dovute beccare il mio ritorno e quindi in poche parole sopportarmi... e grazie a Beppe e alla sua defaillance (hi hi..), chiaramente, senza la quale non avrei potuto essere lì!

E alla prossima...

Baciuz


sabato 19 gennaio 2008

Tempo di verifiche


ERRORI ED ORRORI DI VITA QUOTIDIANA

Si avvicinano gli scrutini. Il 5 febbraio è la data fissata. Tempo di interrogazioni, verifiche, pagelle.

Se c'è una cosa che ho imparato in questa mia breve vita da insegnante è che gli incubi che hai da studente rimangono incubi sempre e comunque, anche quando passi "dall'altra parte". E' scioccante ma è così.
Chi di noi non ha mai pensato, mentre frequentava i tenebri loculi scolastici, cose del genere: "Ah, chissà come si diverte il prof. a fare le verifiche!" oppure "da grande faccio il prof. così metto insufficiente a tutti!"... "E posso dare anche le note!"

Cose così insomma, passate per la testa di tutti gli studenti del mondo.

Ecco. Poi però succede che un giorno ti svegli e scopri che il tempo è passato, i bambini sono cresciuti e quei pensieri non sono sono più pensieri ma la più attuale delle realtà.

E, come sempre, le cose viste "da grandi" perdono quasi tutto il loro fascino, quell'aura magica che le avvolgeva mentre le sognavi da bambino.

E scopri anche che il momento delle verifiche è rimasto quel momento brutto che ti faceva rabbrividire quando eri piccolo, e, ora che sei grande, nella migliore delle ipotesi ti fa solo inorridire.

C'è qualcosa che, necessariamente, nella visione ultraegocentrica di un bambino, sfugge quando si è messi sotto verifica: le verifiche non servono solo per scoprire se tu, studente, bambino, ragazzo, adolescente hai studiato. Ma servono anche a verificare il lavoro del professore. Un buon lavoro dovrebbe dare un buon risultato. Una buona spiegazione una buona comprensione. Una buona comprensione una buona verifica.

Insomma, l'ho già detto in un altro post. A me, come penso ad ogni professore, non piace dare insufficienze, primo perchè non mi chiamo Masoch, e soprattutto perchè è un po' come ammettere di aver fallito come insegnante con quello studente. (E qui torniamo all'egocentrismo di fanciullesca memoria...)

Ma tralasciando queste riflessioni meta-filosofiche, esiste comunque un risvolto meramente pratico e organizzativo per il quale le verifiche fanno schifo anche se non sei tu ad essere messo sotto esame.

Da insegnante, le devi preparare, farle fare agli studenti chiarendo ogni dubbio, correggerle, registrarne i voti (operazione che mai pensavo potesse essere così lunga), consegnarle e farne la correzione in aula. Un lavoro lunghissimo e che porta via molto, moltissimo tempo davvero. Un vero e proprio incubo. Il tutto per un voto che nella maggior parte dei casi non è altro che la conferma di quello che hai già visto in classe facendo lezione.

Meno male che ci sono anche delle cose positive.

Tolto il fatto del dispiacere che ti crea vedere i tuoi alunni sbagliare delle risposte, ci sono veramente dei risvolti comici non indifferenti. Ogni tanto mi si sente ridere da molto, molto lontano, per le, scusate il termine scurrile, enormi CAZZATE che scrivono gli studenti....

Ne volete un assaggio?

Sì?

Ecco qua:

"Guerra civile SI IGNIFICA guerra tra cittadini dello stesso Stato"
Si ignifica???!! E' probabilmente un significato a prova di fuoco.... credo.

"Durante il ciclo dell'acqua, TUTTA L'ACQUA PRESENTE SULLA TERRA evapora riscaldata dal Sole".
Azz.... spero piova presto che devo fare la doccia. Azzo 'sto Sole però, non lo facevo così potente.

"Il Sole fa AVAPORARE l'acqua".
Mmm.... non credo di aver spiegato mai l'alfa privativa.

Ed in ultimo (oh, è inutile, se non le vedi non ci credi...)

Domanda della verifica di storia:

-Chi è Pirro?

Osservazione dello studente durante la verifica:

-Prof, c'è un errore. Si chiama Pirlo, non Pirro.

... sì, caro, e tu sei sua moglie......

Baciuz

Kle

venerdì 4 gennaio 2008

Generazione di fenomeni (dove ho sbagliato?)


Le feste sono agli sgoccioli, ed è tempo di tornare al lavoro. Passo questi ultimi giorni correggendo compiti e preparando le lezioni della prossima settimana, e, tra ieri e oggi, ho corretto i primi temi dei miei cari alunni.

Una strage.

Mi rendo conto di aver perso qualche passaggio nel modo in cui crescono ora i ragazzi, soprattutto nel modo in cui occupano il loro tempo. Eppure, voglio dire, tra i professori della mia scuola sono il più giovane, e in questi anni mi sono occupato comunque sempre di ragazzi...

Mah.

Risultato della correzione? Su 16 temi: 7 insufficienti, 5 suff., 3 buoni e un distinto.

Mica male, vero? E dire che sono stato "largo" di voti. Di quei 5 suff forse 2 lo sono davvero, gli altri... lasciamo perdere.

Ma come si fa, dico io? Magari non tutti possono essere dei letterati, o dei novelli poeti, ma qui siamo veramente all'abc dello scrivere!!

Gente che mi scrive: "Ha me piace il natale", "mi accorgetti", "un'altro" e cose del genere.... mica errori da niente. Ma poi non è tanto per l'ortografia, su quella ci si lavora, ma è proprio il modo di scrivere, la forma, che è allucinante. Ragazzi che scrivono come scrivere un sms o anche peggio. Gente che mi fa i disegni sul tema.... cos'è, l'ora del creativo??

Ora, non prendetemi per pignolo o folle. Lo so anch'io che sono piccoli, fanno prima media, mica il liceo; lo so anch'io che se voglio ottenere dei risultati devo lavorare sodo insieme a loro; lo so anch'io che alcuni possono avere proprio dei problemi di apprendimento e quindi non è che posso pretendere.... però!! C'è un però grande come una casa!! Se un ragazzo COPIANDO IL TITOLO del tema fa tre (dico TRE!!) errori io qualcosa mi devo chiedere, giusto?? Se dico a tutti per 3 ore di scrivere frasi corte così limitano gli errori e trovo un tema di una pagina e mezza fatto CON DUE (E DICO DUEEE!!) FRASI posso pormi dei però, vero?

Mah.

Devo essere io che non so farmi ascoltare. Devo trovare un metodo migliore per arrivare alle loro orecchie. Mi impegnerò per questo. Se sarà necessario, svillupperò un gioco per la playstation in cui insegno italiano e loro per vincere devono ottenere tutti la sufficienza. Se è l'unico modo...

In ogni caso, lunedì mi aspetta un compito arduo. Può sembrare strano agli occhi di un ragazzino, ma la prima cosa che devo far capire loro è che IO NON MI DIVERTO A DARE INSUFFICIENZE!! Se potessi dare a tutti "ottimo" lo farei senza esitazioni. Devo coalizzare con loro, diventare uno di loro ed impegnarmi di più, altrimenti qui non ottengo grandi risultati.

Bah, non mi sono mai illuso sul fatto che fosse facile insegnare.... certo è che è più difficile ancora di quello che pensavo...

Sarò in grado?

Ai posteri l'ardua sentenza.

Anzi no.

Agli scrutini l'ardua sentenza.

Baciuz

Profi sconsolato :-(

PS: Trovato questo in giro... Mi sento meno solo, anche se le mie percentuali sono anche peggio di queste!

mercoledì 5 dicembre 2007

Insegnare è un mestiere del cuore (mi serve un pacemaker...)

Cronaca di un ordinario giorno alle dipendenze pubbliche.

Questa mattina, a Novara, ci sono state le convocazioni degli insegnanti per l'assegnazione delle cattedre.

Devo dire che, quando mi hanno comunicato (due giorni fa) che TUTTI i supplenti della provincia di Novara sarebbero stati riuniti per far loro scegliere la scuola in cui avrebbero insegnato, il sospetto che si trattasse di un enorme CAZZATA mi è venuto, ma, tant'è, sono novizio del mestiere, e quindi avrei potuto anche sbagliarmi.
Almeno.

Stamattina, di buon ora, mi sono recato a Novara, speranzoso di veder fallire le mie pessime previsioni sulla giornata e di cavarmela in poco tempo. Ecco. Se le mie previsioni erano pessime, la realtà è stata TRAGICA.

Cioè, ma con quale criterio si chiamano nella stessa mattinata 400 persone in una scuola?????!
Chi è il pazzo che ha ordito tale inumana punizione a tutti gli insegnati precari?

Paghiamo forse l'attualissimo Montezemolo-pensiero sugli statali?
Mah.

Fatto sta che le bolge dantesche non avrebbero retto il confronto. Ho aspettato qualcosa come sette ore in un corridoio, prima di venir chiamato e il tutto per dover dire: "confermo di voler restare a Ghemme".
SECONDI necessari per la complicatissima operazione: circa 7.

Sette ore di coda.... sette secondi per fare il tutto.... buona no come media??

Alle tre del pomeriggio mi sono allontanato da Novara per recarmi alla mia scuola a fare l'ultima ora di lezione. Che soddisfazione lavorare per Sua Maestà lo Stato!!

Voglio dire... è appunto attualissimo l'argomento dell'assenteismo nelle dipendenze pubbliche. Ecco. Andate a cagare. Gli assenteisti sono nell'amministrazione, nei ministeri, non certo nelle scuole, dove ci sono una serie di infiniti tapini che come me, ma anche molto più di me, fanno mille e più di mille sacrifici per un lavoro ingrato e mal pagato. E fanno anche un sacco di ore di "volontariato" perchè al loro lavoro ci tengono e vogliono farlo bene.

Mah.
Sul quotidiano "La Stampa" oggi c'era un articolo intitolato "Professori diventate un po' attori", in cui si invitavano gli insegnanti, per migliorare l'apprendimento degli studenti, ad "interpretare" la materia per arrivare al cuore degli alunni.
Ok.
Buon suggerimento.

Se non ci fate sprecare la metà del nostro tempo in riunioni, inutili collegi, convocazioni e burocrazia varia forse riusciamo anche a migliorare.

Baciuz

lunedì 26 novembre 2007

Prima Settimana di Scuola (Sfogo più o meno sensato...)

E' finita la prima settimana. (In realtà, ho già incominciato la seconda...)
Com'è andata? Bene.

Non ho sbagliato scuola lunedì, non sono arrivato tardi. Di più. Non ho ucciso e/o perso nessun alunno durante la settimana, non ho fatto pessime figure con le colleghe carine (si, ce n'è qualcuna!), non ho mandato a cagare la preside pensando che fosse la bidella.

Tutto bene. Tutto tranquillo.
Troppo.

Come spiegare?
Il lavoro è bello, poco da dire. Ho due prime medie da gestire, niente di trascendentale, alcuni più vivaci, altri meno, ma niente di che. Ne è già passata di acqua...
Man mano che li conosco chiaramente le cose migliorano, il rapporto si consolida e quant'altro... però... poche palle: mi manca Vacciago. A parte che in una settimana mi sembra già di aver messo su tre chili, visto che non mi muovo più: cattedra-banco e ritorno non si consuma un granchè di calorie! Vacciago-Orta (e soprattutto ritorno!) era un'altra cosa. E poi: non riuscivo a dare una forma, un pensiero concreto, a quella nuvoletta che si era addensata su di me dall'inizio di questa esperienza fino a ieri. Ora ho capito. Ho il blocco del fanciullino. Meglio conosciuta come sindrome di Peter Pan. Quella nuvoletta che mi sento addosso mi dice semplicemente che una parte di me si è convinta che entrando a scuola sono finalmente "cresciuto", sono diventato "grande" e che quindi ho dato l'addio al gioioso fanciullino che era in me. Niente più boomy, gavettoni, giocoleria e quant'altro.

Beh. A quella cazzo di nuvoletta la faccio correre così veloce che neanche la nuvoletta Speedy... Ha sbagliato persona!!

Se incominciare ad insegnare mi priverà delle cose che hanno contribuito a rendermi quello che sono (e mi piace quello che sono!) mollo subito tutto e mi attacco al primo circo che passa...

Va beh... mi sono perso un po'.

Dicevo? Ah si, la scuola.
Beh, la prima settimana è andata bene, come detto sopra.
A parte le noie burocratiche alle quali dovrò fare il callo (registri, collegi docenti, ecc), penso che mi possa piacere insegnare, e che possa riuscire anche a farlo dignitosamente. Non mi sono pentito della scelta, per adesso, E questo è già un buon inizio.

Vediamo come va nel proseguio...

Ora scappo che oggi pomeriggio ho i miei primi colloqui con i genitori. Ah ah ah... non posso scrivere qui quello che chi mi conosce sa che mi sta passando per la testa... Sappiate solo che sarà divertente. Spero almeno. Ih Ih.

Casomai, se mi annoio, non è detto che attorno alla scuola media di Ghemme non incominci a volare un boomy....

Baciuz

domenica 18 novembre 2007

Changes

E' andata come doveva andare.

Da domani, incomincio una nuova avventura chiamata insegnamento.

Due prime medie da portare fino alla fine dell'anno tra una lezione di italiano, una di storia e una di geografia (quante cose nuove imparerò!!)

Era scritto da qualche parte? Non so. Certo era probabile che accadesse, anche se i tempi e le modalità del cambiamento non avrei mai potuto immaginarli in questo modo. E' stato tutto così veloce, immediato, sorprendente. Avevo appena imparato a godere del mio lavoro da educatore, a conoscerlo meglio, ad apprezzarlo fino in fondo, che è di nuovo tempo di cambiare. Era effettivamente un'occasione troppo ghiotta quella che mi sono ritrovato davanti all'improvviso per lasciarmela scappare. Ma quanto è stato difficile scegliere. E più ancora difficile è stato comunicare la scelta ai miei amici educatori. Vero è che ho promesso (minacciato?!?) loro di restargli comunque tra i piedi in ogni mio momento libero, però è inutile nascondermi che non sarà la stessa cosa...

E boh... Niente.

Come era prevedibile, c'è dell'amarezza in me in questo momento, derivata anche dal fatto che ieri sera ci siamo ritrovati tutti quanti insieme, educatori, animatori estivi, istruttori ed in generale amici (a proposito... ma quanti eravamo??!) e vederci tutti lì, insieme, attorno a un tavolo, ha fatto vacillare fortemente la mia decisione, nonchè ha reso la mia serata fortemente emozionante, nel senso più letterale del termine.

Un grazie speciale per il supporto morale a Manuela e Fabrizia.

Ma tant'è, è ora di guardare avanti. Basta rimurginare su cio che è stato e ciò che poteva essere. E' ora dell'entusiasmo delle novità.

Incomincio a sentire i primi brividi di emozione al pensiero del mio esordio domani. E i primi voli pindarici non hanno tardato ad arrivare.... gli farò leggere questo e quel libro, insegnerò loro questo e quest'altro, cercherò di fargli capire il valore di queste cose, gli spiegherò chi è Berlusconi...(opss.. mi lascio trascinare!), cose così insomma. Sarà tutto nuovo, tutto da scoprire. Una delle cose che più incuriosisce, a me che fino ad oggi ero abituato a trattare con gli stessi ragazzi per una o due settimane al massimo, è scoprire cosa si possa costruire di buono lavorando con le stesse persone per 7 mesi... Wow!! Scoprirò anche questo...

Per il resto, mi auguro che tutto vada per il meglio, chiaramente.
Porterò con me ogni giorno l'esperienza di educatore e proverò a migliorarmi ancora. Ancora un altro passo. Un altro ancora.
Ho trovato questa immagine gironzolando nel Web...

Cercherò di ricordarmelo. Sempre.
Baciuz


giovedì 15 novembre 2007

Crossroad


Stamattina mi ha chiamato una scuola media.

No, Schulz, non devo rifare l'esame. Non ti preoccupare. Oppure preoccupati pure.
Mi hanno chiamato per una supplenza.
Mi hanno proposto una supplenza per tutto l'anno scolastico per la precisione.

Ora, per uno come me, che ha studiato apposta per andare a insegnare, dovrebbe essere una notizia d'oro. Di più. Quasi un sogno che si realizza.

Allora spiegatemi perchè non ho ancora accettato.

Perchè sono pirla.
Buona risposta, ma non solo.

Perchè sono pirla e anche brutto.
Di bene in meglio, ma non è tutto.

Ve lo dico io.
Le vedete le foto, qui a destra, con su scritto "Io lavoro così"? Le vedete bene?

Ecco, mi spiegate come faccio io a lasciare il lavoro che faccio?

La maggior parte di noi, di voi, va a dormire la sera con la frase: "che palle devo andare a lavorare domani" e si alza il giorno dopo con in testa quest'altra: "che palle, mi aspetta un'altra giornata di m...." o cose simili. No. Tu no Shulz, tu ti giri dall'altra parte e dormi beato. Lo so.
Comunque ecco, da quando faccio l'educatore, a me questo non è mai successo (dire quelle frasi lì, non dormire beato). Io a lavorare mi diverto, riesco ad esprimere me stesso al meglio, mi piace quello che faccio. E' chiaro, non è tutto oro, ci sono anche momenti di crisi, problemi, piccoli litigi e quant'altro. Ma questi sono OVUNQUE. E sono comunque cose che passano non in secondo, ma in terzo, quarto piano rispetto all'enorme soddisfazione che ci trovo in questo lavoro. E poi non è solo il lavoro, ma anche le persone con le quali lo svolgo. Con i problemi che hanno tutti, ma sempre pronti ad aiutarti e a dare una mano. Come si fa dico, a lasciare un posto così?

A non tutti è data questa fortuna. E le fortune vanno amministrate con cura. Non buttate al vento.

D'altro canto, non farò l'educatore a vita. Anche questo è chiaro. Se non mi arrenderò io sarà il mio corpo a farlo per me. (Ed ultimamente i segnali in questo senso sono anche poco incoraggianti...)

Cioè... mi pagano per andare all'Adventure Park, vi è chiaro sto fatto????

E a 50 anni la vedo dura a fare i tuffi carpiati in piscina o a fare la guerra con le bombe di farina nei boschi...

Quindi, come mi dicono, dovrei incominciare a pensare al mio futuro. E il mio futuro, se non vinco alla lotteria, è quasi certamente la scuola. Quindi questa è una buona oppurtunità. Vagamente somigliante ad uno quei treni che passano e non tornano più.
Il problema è l'incognita. Le incognite.

La saggezza popolare dice che chi lascia la via vecchia per quella nuova... sa quello che lascia ma non sa quello che trova, giusto?

Quello che devo lasciare io è tanto, tantissimo. Pure troppo.

E quello che trovo? Chi lo sa? A parte che lavorerò meno e prenderò di più non ho grandi certezze.
Per molti questi due motivi sarebbero già più che sufficienti per decidere. Ad alcuni, ne basterebbe anche soltanto uno. Anche mezzo. Ma per me è più difficile. Molto più difficile.

Io davvero non so cosa fare. E purtroppo, il tempo per decidere è poco. Nullo quasi. Più o meno entro domattina dovrò aver fatto la mia scelta.

Che qualunque essa sarà, mi lascerà comunque con un po' di amaro in bocca.
E anche questa è una certezza.

Baciuz
Kle

venerdì 9 novembre 2007

Adventure Park!

Esistono poche persone attaccate al lavoro come me.

Sempre ligio al dovere, disposto a sacrifici (e) straordinari, anche ieri mattina sono andato al lavoro, come ogni giorno volenteroso di dare il mio meglio (che può essere poco, lo so, ma tant'è...) e così è iniziata l'ennesima dura giornata. Mi è toccato accompagnare i ragazzi di Scuola Natura al nuovo Adventure Park di Baveno. Per chi non lo sapesse (come me fino a pochi giorni fa), è aperto da aprile e sta riscuotendo anche un discreto successo.
Ed è veramente una figata.
E' diviso in diverse sezioni, dove ci si può allenare e/o mettere alla prova in percorsi in bicicletta( tipo ciclo cross), arrampica su parete, e soprattutto... percorso sospeso.
Ed è qui che ti diverti davvero. Perchè da cose più semplici come camminare sui fili sospesi si passa velocemente a emozionanti carrucole dalle quali farsi trasportare nel vuoto, a veri e propri salti nel buio a sei metri di altezza.

Inutile da dire che mi sono divertito un sacco.

E' uno sporco lavoro ma qualcuno deve pur farlo, vero?

Se per caso decideste di andarci, un consiglio per tutti: non dimenticate di farvi rompere un dito prima: con una mano fasciata e un dito steccato è tutto mooolto più emozionante...

E non ditemi che non mi sacrifico per il lavoro.

Baciuz


Foto1
Foto2
Foto3

Parco Avventura