lunedì 3 novembre 2008

Il mio paradiso e le mie vergini.

Voglio un'assicurazione.

Io lo so che voi sfiduciati dell'-nell'- e dall'amministrazione pubblica pensate che gli insegnanti siano i più tremendi fancazzisti in circolazione (dopo Shulz chiaramente) ma anche se di fatto questo può essere spesso vero, è altrettanto vero il fatto che coloro i quali vogliano fare il loro lavoro al meglio si sbattono troppo per ottenere veramente nulla.

E' passato ormai quasi un anno solare dal mio debutto nella scuola e se prima andavo ad intuito ora l'esperienza è dalla mia: sono socialmente importante come un ghiacciolo al polo.

Dopo che la Maria Star, il genio dell'istruzione, perchè definirla ministro è davvero troppo poco, è riuscita a metterci anche il bel palo nel culo della sua riforma abbiamo toccato finalmente il cielo con un dito (ci serviva la spinta). All'urlo di "abbandonate la nave" tonnellate di precari si stanno gettando a corpo morto in altre professioni meglio retribuite e più politicamente protette come il raccoglibriciole di caucciù e il ricercatore di melanzane. Personalmente, pensavo di riciclarmi come sottobicchiere, che le gocce sono gratis, ma a quanto pare è un settore abbastanza inflazionato dopo i recenti crolli finanziari.

Quindi, in attesa che si liberi un posto, ho deciso di chiedere alla Maria Star di stipularmi un'assicurazione: nel caso in cui dovessi perire nell'esemplare esercizio delle mie funzioni, che so, di stenti e pregiudizi, oppure colpito da una raffica di pugni calibro 9, o ancora martirizzato a colpi di imperfetto in luogo del congiuntivo, voglio che la pubblica amministrazione mi garantisca un futuro roseo almeno nell'aldilà: non pretendo 72 vergini tutte per me (che poi sarebbe meglio averle esperte 'ste donne, questi Kamikaze non sono mica tanto svegli..) ma quantomeno qualcosa che possa valere lo sforzo invano richiestomi in vita. Che so io, la butto lì... nell'aldilà potrebbero far diventare realtà i miei desideri più irrealizzabili: l'Inter in serie B, una donna che non abbia perennemente mal di testa, il Ciobar che non ti brucia la lingua e la figurina di Dirceu nell'Avellino 86/87.

La superministra ha accettato le mie richieste.
Mi ha fatto firmare un atto notarile nel quale, in cambio di tutto ciò, oltre a dover indossare vita natural durante una maglietta con scritto: "Emilio Fede è un giornalista serio ed io lo stimo", rinunciavo definitivamente all'agognato contratto a tempo indeterminato in qualsiasi tipo di lavoro, statale e non, e a qualsiasi tipo di dignità sociale.

Sciocca. Pensava di farmela ma io l'ho fregata. A me basta l'Inter in serie B.

3 commenti:

Mafaldanellarete ha detto...

hai il mio sostegno, se credi la metto io pure la maglia pro fede. Auspico per altro un miglioramento subitaneo delle emicranie che affliggono la tua donna e ti auguro ogni bene col Ciobar. PuLLtroppo per quel che concerne l'inter...la vedo dura.La maria star ti ha fregato.
FORZA INTER! SEMPRE!
(nun mi censurare neh?!)

Shulz ha detto...

su una cosa ti sbagli, addirittura io lavoro più di un insegnante... è tutto dire. Ma l'assicurazione non la voglio.... Sai com'é.... Ho lavorato anche per loro....

Catone Censore ha detto...

@mafalda: no non ti censuro ma in cambio mi devi trovare la figurina di Dirceu...

@shulz: tu non puoi usare la parola lavoro che non ne conosci il significato... continua ad utilizzare il vocabolario che ti concerne: birra, salame e porno!