giovedì 21 ottobre 2010

John Sham

John Sham è un uomo semplice. Regolare. Ha imparato ad esserlo, anche se, forse, quando era più giovane, non avrebbe amato descriversi uno “regolare”. Ma è una persona come tante, che il tempo e la vita hanno piegato ad un comportamento più sobrio e responsabile, qualsiasi cosa queste parole vogliano dire. Ha girato un po’ per il mondo, ma nemmeno troppo, una vita fa. Ha un lavoro, ed è già qualcosa, ma non ha una moglie e non ha figli. Non ha molto successo con le donne, ma non è brutto. Lo potremmo descrivere “un tipo”, anche se probabilmente lui non sarebbe d’accordo. Ha un fisico asciutto, è abbastanza alto, castano, occhi verdi. Ed è intelligente. Fottutamente intelligente. Di quel tipo d’intelligenza che crea più problemi che vantaggi ad un certo punto della vita. Quel tipo d’intelligenza che ti fa pensare alle cose anche quando non sarebbe il caso di pensarci poi così troppo. John Sham non ha una buona opinione di sé. Si considera sfortunato ed un indeciso cronico. Per questo ora è diventato così. Niente più voli pindarici e sogni di gloria, ma una solida pagnotta da portare a casa tutte le sere. Quando lo guardiamo uscire di casa, la valigetta ventiquattrore ed il cappottino elegante, dietro agli occhiali firmati, possiamo leggergli in faccia le stimmate dell’insoddisfazione.

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